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giovedì 11 luglio 2013

L ' azione per social media: Facebook e Google+



L ' azione per social media: Facebook e Google+

Chi ama scrivere per passione o per lavoro sa che ogni canale ha le sue regole e richiede un approccio specifico.

Facebook

Sul social network blu il consiglio è di privilegiare argomenti positivi (che ottengono più likes e quindi maggiore risalto nel news feed degli amici) e accompagnare il testo con un'immagine e/o un link.

E' buona idea dare evidenza al link, magari accorciandolo con bit.ly e separandolo dal resto, e comporre un testo che dia un'informazione interessante ma parziale, in modo da spingere i lettori a seguire il link per completarla.

Di norma, comunque, sono le immagini a provocare più reazioni in termini di likes, commenti e condivisioni.

Per attivare dinamiche virali i post debbono essere pubblici e facilmente fruibili su ogni supporto, dal pc al mobile.

Da non trascurare la recente introduzione degli #hastags e la tradizionale possibilità di @citare pagine e utenti.

Il tempo migliore per pubblicare su Facebook va dalle 13 alle 16; quello peggiore dalle 20 alle 8 di mattina.

Google+

Anche su Google+ gli #hashtags sono utili per rendere riconoscibili e rintracciabili i propri contenuti ed è possibile coinvolgere utenti e pagine citandoli.

La sezione What's hot segnala i temi più gettonati; gli hangouts servono a organizzare videoritrovi.

La fascia oraria più propizia per aggiornare Google+ è la mattina: dalle 9 alle 11. Da evitare la fascia che va dalle 16 alle 8.

leggi anche http://cipiri4.blogspot.it/2013/07/scrivere-per-il-web.html
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Scrivere per il web



Scrivere per il web non è un mestiere facile, ma si può imparare adottando alcuni semplici accorgimenti. Provate magari a seguire quelli indicati qui.

Non ho certo la presunzione di essere il miglior webwriter del mondo, ma pochi piccoli interventi ai vostri testi possono migliorare di molto la qualità della lettura.

Una struttura molto semplice composta in tre parti:

Titolo o testata
 Introduzione
 Corpo centrale
 Conclusione

Questa impostazione è molto classica e piuttosto scolastica, ma non necessariamente inefficace, anzi.

Per chi inizia i suoi primi passi con il webwriting, la struttura di cui sopra è sicuramente facile da seguire. Si possono però aggiungere alcuni accorgimenti che renderanno la lettura dei testi molto più incisiva.

E’ necessario fare una premessa importante: come dicono Nielsen e Steve Krug, il navigatore internettiano è un lettore piuttosto “distratto” e ha bisongno di coinvolgimento emotivo se si vuol far sì che il navigatore legga tutto e segua anche le indicazioni contenute nel testo (le famose call to action). Il navigatore inoltre è poco propenso a leggere testi lunghi e articolati, e se questi non hanno “spazio ottico” (che poi spiego cos’è) diventa difficile intuire al primo sguardo (tramite vista periferica) di cosa si sta parlando.

Altra cosa importante è il fatto che il navigatore, soprattutto quello meno “scafato” è poco propenso a scorrere le pagine (con la rotellina del mouse) perciò anche qui, con un contenuto lungo e articolato rischiamo di perdere l’attenzione del lettore.

Dobbiamo ricordarci che l’attentività del navigatore, è in media molto bassa. L’attentività e la capacità di una persona a rimanere concentrata in un lasso di tempo definito.

Questo fattore è molto importante soprattutto in quei casi in cui ho un catalogo prodotti da mostrare,
 che deve suggerire, se non suggestionare ed indurre il navigatore ad approfondire l’argomento magari contattando l’azienda o il produttore. Siccome non tutte le aziende sono CANON o NOKIA, che non hanno cioè un brand conosciuto ed affermato, utilizzare un po’ di emozione ed enfasi (realistica) non guasta, anzi. Anche perchè se non si percepisce l’amor proprio verso i propri prodotti o servizi, difficilmente anche il lettore viene positivamente suggestionato.

IL TITOLO

Il titolo come già dissi nell’articolo precedente, deve essere chiaro e quasi riassuntivo dell’argomento che andiamo a trattare. Spesse volte gli errori nascono proprio da qui. Un buon titolo fa da motore al processo mentale che mi porta a produrre il contenuto e mi facilita decisamente il compito. Tenete presente che il titolo è importantissimo anche a livello SEO ovviamente, come tutti ben sanno. Quindi un titolo ben modulato porterà sicuramente anche vantaggi in termini di attendibilità del contenuto e poi posizionamento nei motori di ricerca.

INTRODUZIONE

Questa a mio avviso è una parte importantissima e non solo a mio avviso. Come ho scritto sopra, il navigatore è un lettore distratto e con attentività molto bassa. Il testo introduttivo dovrebbe fungere quindi non solo da introduzione ma da miniriassunto, magari evidenziato, di tutto il contenuto. Deve cioè comprendere una introduzione ma anche una conclusione, il tipico occhiello sotto i titoli dei giornali, in sostanza (e non a caso).

Questo è sicuramente un accorgimento attento verso l’usabilità del contenuto (e della pagina). Teniamo presente che i principi di usabilità e accessibilità di una pagina web non riguardano solo l’interfaccia ma anche il contenuto testuale. Tenere in considerazione il navigatore, quando si scrive, è di primaria importanza se si vuole essere seguiti (rapporto empatico), cioè non si deve scrivere per sè stessi, ma per gli altri.

In questo modo, il lettore, a colpo d’occhio, ha la possibilità di capire se l’argomento trattato gli interessa e se sì, di procedere con la lettura, che in quel caso si farà molto più attenta.

CORPO CENTRALE

Il corpo centrale del testo deve seguire le stesse linee di usabilità di cui sopra. Bisogna cercare di scrivere tenendo conto della paragrafazione. Suddividere cioè i paragrafi in modo preciso e magari titolando ogni paragrafo. All’inizio del testo centrale, se l’argomento trattato è molto lungo e suddiviso in molti paragrafi, è piuttosto comodo inserire all’inizio un elenco di anchors ai paragrafi, cioè links che portano in automatico all’inizio dell’ relativo paragrafo.

Siate sempre relativamente generosi con gli spazi. Testi attaccati senza spazi diventano pesanti da leggere. Spaziare bene un paragrafo dall’altro, come è stato fatto in questo testo. Serve per dare respiro mentale.

CONCLUSIONE

Questa è una parte importantissima. Dopo aver portato il navigatore a leggere tutto il testo del corpo centrale bisogna giugere alle conclusioni e invogliare il lettore a rimanere magari per compiere un’azione (ad esempio contattarvi, o acquistare online ecc…) con una call to action che può essere di tipo grafico visiva
(un bottone) o testuale. Se avete svolto bene il vostro compito con il titolo, l’introduzione e il corpo centrale, non è necessario essere roboanti o esagerati. L’importate è che venga evidenziato il perchè a quel punto,
 il lettore dovrebbe compiere l’azione che gli chiedete di fare, in poche righe.

Nel caso specifico, non vi chiedo di compiere nessuna azione particolare, se non quella di fare un buon lavoro!

leggi anche http://cipiri4.blogspot.it/2013/07/l-azione-per-social-media-facebook-e.html

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domenica 7 luglio 2013

Analisi SEO gratis


Finalmente! Con Analisi SEO puoi misurare automaticamente il grado di ottimizzazione di qualunque sito Web, che sia un blog, un ecommerce o una semplice pagina. Con semplicità e senza dover ricorrere ad uno specialista!

Ben 20 i fattori sottoposti ad esame attraverso il test, per valutare gli aspetti essenziali della Search Engine Optimization: dominio, velocità di caricamento, contenuti, meta dati, reputazione e notorietà, codice HTML, tag e link.

Pperché un sito Web possa godere della migliore indicizzazione su Google ed altri motori di ricerca è fondamentale il rispetto di alcune regole: Analisi SEO di Handergy studia a fondo il tuo sito Internet, come farebbe uno spider!

Il test è suddiviso in 6 sezioni:

  1. Varie – Vengono presi in esame diversi aspetti, comprese eventuali penalizzazioni insistenti sul nome di dominio.
  2. Contenuti e impostazioni – Il sistema studia e valuta testi principali e meta dati.
  3. Citazioni – Viene calcolato il numero di link provenienti dall’esterno.
  4. Codice e attributi – Dal contenuto più importante – il titolo – si passa a vagliare le immagini.
  5. Risorse per i motori di ricerca – Il tool verifica il rispetto di fondamentali requisiti legati ai search engine.
  6. Link – Attraverso Analisi SEO vengono numerati tutti i riferimenti, interni ed esterni.

Le percentuali e i colori.

Ciascun punteggio può essere considerato, in base a precisi algoritmi e sperimentati criteri, basso, medio o alto.
  • Risultati nettamente negativi vengono evidenziati con il colore ROSSO.
  • Un grado di ottimizzazione insoddisfacente si distingue per il colore MARRONE.
  • Il VERDE indica, evidentemente, performance di livello buono o addirittura ottimo secondo Analisi SEO by Handergy.

Analisi SEO: guida in dettaglio.

  1. PageRank – È il grado di reputazione riscosso presso Google da singole pagine Internet. Un valore considerato soddisfacente è pari a 3.
  2. URL – Una URL breve e descrittiva – che contenga la keyword principale a cui si informa il contenuto – viene molto apprezzata dai motori di ricerca.
  3. BlackList – È possibile che il nome di dominio sia stato registrato presso liste anti spam, o in altri registri simili: la presenza in Analisi SEO di eventuali penalizzazioni può avere un impatto drammatico sul posizionamento. Fortunatamente Google fornisce gli strumenti per richiedere la rivalutazione del sito e risolvere l’inconveniente.
  4. Velocità di caricamento – Si tratta di uno degli aspetti essenziali: una pagina che richieda per la visualizzazione completa più di un secondo, o addirittura due o tre, risulta certamente sfavorita. Per approfondire il tema puoi effettuare lo Speed Test di Handergy.
  5. Estensione Nome di dominio – Alcune estensioni sono maggiormente apprezzate di altre: .COM, .ORG, .NET ed il nostro .IT hanno un valore elevato.
  6. Titolo di pagina – È indispensabile che, in ottica SEO, il titolo non sia troppo lungo o eccessivamente breve, e che contenga la keyword ripetuta nel testo.
  7. Meta description – Anche in questo caso è bene rispettare alcuni parametri di lunghezza, e richiamare (possibilmente in posizione iniziale) la parola chiave principale.
  8. Meta keyword – Meno rilevante è la presenza delle meta keyword, che Google da tempo sostiene di non considerare. Ma è importante che, se presenti, risultino coerenti con i contenuti.
  9. Coerenza keyword – Il tool verifica appunto che le meta key dichiarate siano effettivamente presenti nella pagina Internet.
  10. Backlink – La reputazione e la notorietà, espresse attraverso i link provenienti da altri siti, rappresentano fattori per nulla trascurabili. Grande valore hanno assunto di recente le condivisioni sui social media, e anche di questo tiene conto Analisi SEO di Handergy.
  11. ALT tag immagini – È apprezzabile la compilazione dell’attributo ALT per ciascuna immagine: sia perché viene espressamente richiesto dai search engine, sia perché contribuisce all’accessibilità del Web.
  12. Titoli immagine – Anche questo aspetto favorisce la migliore indicizzazione, e non andrebbe sottovalutato.
  13. Header H1 – Con l’H1 si identifica il “titolo” di un contenuto: la sua presenza è indispensabile. Ed è consigliabile che per ciascuna pagina ne venga implementato uno soltanto, anche nella home page di un blog.
  14. File robots.txt – Il documento testuale “robots” contiene istruzioni per gli spider: vengono indicati i percorsi da seguire e quelli da non indicizzare.
  15. File sitemap.xml – Requisito imprescindibile, fornisce una mappa di tutti i contenuti di un sito Web. Attenzione: è possibile che Analisi SEO non rilevi la sitemap.xml, nonostante sia presente. Questo può accadere in rare circostanze, come nel caso si utilizzi WordPress con il plugin “Yoast”.
  16. Google Analytics – Senza il prezioso tool di Google sarebbe davvero arduo misurare il traffic ranking ed altri dati relativi alle visite. E sarebbe praticamente impossibile verificare ROI e KPI, cioè gli obiettivi ed i risultati di ogni buona campagna di ottimizzazione.
  17. Inbound - Si tratta dei link rivolti a contenuti interni. Sono molto utili, ma è bene non esagerare.
  18. Outbound - Contrariamente a quanto si pensi, i link esterni non rappresentano aspetti negativi nell’ottimizzazione. Tuttavia è importante che non siano presenti in gran numero, e che puntino a destinazioni dalla buona reputazione.
  19. DoFollow – Il link tradizionale, senza limitazioni: gli spider ne seguono i percorsi, considerandoli come parte integrante del contenuto dal quale provengono.
  20. NoFollow – Attraverso il comando si chiede a Google e ad altri motori di ricerca di “sottovalutare” un link in uscita.

Genera l'analisi SEO

Vediamo come te la cavi: inserisci nel campo seguente la URL completa di http:// del sito o di una pagina che vuoi testare. Il report appare solitamente in pochi istanti, ma in rari casi puo' richiedere anche un minuto.
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lunedì 1 luglio 2013

Lettura Carte Gratis e Previsioni Estate


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Zodiaco 
 Previsioni estate 2013

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