Nel 2020 l'innovazione farà un ulteriore passo in avanti
mettendosi al servizio di cittadini e imprese, utenti privati e professionisti
Smartphone più intelligenti e reti 5G, automi e AI conversazionale, modelli di relazione multi-experience e sistemi di pagamento basati sul riconoscimento facciale, l'edge computing e le applicazioni universali della blockchain: nel 2020 l'innovazione farà un ulteriore passo in avanti mettendosi al servizio di cittadini e imprese, utenti privati e professionisti. L'economia del digitale sarà sempre più grande, esalterà tecnologie consolidate ed altre in via di consolidamento e alimenterà mercati a nove zeri come quello dei robot destinati ai servizi professionali, dei chip di intelligenza artificiale e persino degli audiolibri.
L'ecosistema “moltiplicato” degli smartphone
Nel 2020, il business degli smartphone nel suo complesso supererà i 900 miliardi di dollari: oltre al singolo dispositivo, contribuiranno a questo patrimonio una serie di “moltiplicatori” che comprendono hardware (smart speaker, cover, power bank e dispositivi wearable), contenuti, advertising e app di giochi, musica e video e che andranno a sviluppare un mercato da 459 miliardi di dollari, con una crescita prevista dal 5% al 10% nei prossimi quattro anni. Un dato su tutti: il giro d'affari delle app mobili dovrebbe sfiorare nel 2020 quota 120 miliardi di dollari, e di questi 80 miliardi deriveranno da videogiochi.
5G e Wi-fi superveloce
L'anno appena iniziato sarà quello del 5G, che porterà banda larghissima e reti mobili più affidabili e accelererà i progressi nelle smart city, nei veicoli intelligenti e in decine di applicazioni IoT affamate di connessioni super veloci. Il vero valore di questa tecnologia, come dicono vari esperti da tempo, non sarà limitato ai telefonini ma trasformerà in meglio (quasi) tutti gli ambiti della nostra vita quotidiana. Stesso discorso per il WiFi 6, tecnologia che promette velocità di download fino a tre volte superiori a quelle ottenibili con l'attuale protocollo di rete wireless (il WiFi 5) e, soprattutto, la capacità di estendere nei prossimi anni queste prestazioni a un numero di dispositivi molto maggiore, e più precisamente dagli attuali 10 ai previsti 50.
Intelligenza artificiale “locale” e per la data analytics
Nel 2020, secondo Deloitte, saranno venduti oltre 750 milioni di chip (che diventeranno 1,5 miliardi entro il 2024) in grado di sviluppare funzioni di machine learning di riconoscimento biometrico e visuale, realtà aumentata e assistenza vocale direttamente dal dispositivo (smartphone, smart speaker o anche droni) su cui sono installati, anziché da un data center in remoto. Grazie a questi chip, per cui si stima per quest'anno un giro d'affari di oltre 2,6 miliardi di dollari, tutte queste funzioni potranno essere svolte in modo più veloce e con maggiore tutela della privacy digitale degli utenti. Grazie alla presenza “on site” dell'intelligenza artificiale, aumenteranno esponenzialmente le possibilità di sviluppo, sia in ambito consumer (a cui è destinato il 90% delle vendite di chip edge) che aziendale, dove a beneficiare di avanzate capacità di analisi dei dati direttamente dal device saranno in particolare le soluzioni dell'Internet of Things.
L'AI e il machine learning, assicurano gli esperti di Gartner, diventeranno inoltre moltiplicatori di risorse per l'analisi automatizzata dei dati: complessi set di informazioni, più in dettaglio, possono ora essere processati in una frazione del tempo necessario appena due anni fa e questo grazie alle maggiori capacità di elaborazione degli algoritmi, capacità
che può essere facilmente scalata nel cloud.
L'AI conversazionale per tutti
C'è chi, fra gli addetti ai lavori, ne è più che convinto: difficilmente vedremo nel 2020 miglioramenti radicali nelle tecnologie consumer ma qualche forma di intelligenza artificiale conversazionale inizierà a diventare utile nel corso dei prossimi dodici mesi, ovviando ai difetti che ancora contraddistinguono gli assistenti virtuali quando si tratta di creare un messaggio di chat strutturato. Progetti come Microsoft Conversational AI segneranno l'avvento di piattaforme in grado di ascoltare correttamente i comandi vocali dell'utente, di seguire conversazioni complesse e di capire le sfumature delle emozioni. Un passo in avanti enorme nell'ambito delle interfacce, insomma, riconducibile in parte all'intelligenza del silicio, e quindi ai chipset per dispositivi smart capaci di elaborare accuratamente il linguaggio naturale in tempo reale,
isolando le voci umane da altri rumori di fondo.
Se il ceto medio scompare chi comprerà le auto elettriche?
Interfacce di nuova generazione
In ambito business, le aziende abbandoneranno progressivamente modelli di interfaccia tradizionali a favore di applicazioni caricate sui dispositivi mobili dei loro clienti. Schermi più grandi e ad alta risoluzione, in altre parole, abiliteranno strumenti di controllo dei dispositivi molto più efficaci rispetto alle tradizionali interfacce, aprendo le porte a una prospettiva completamente nuova per la gestione dei prodotti digitali. Le cosiddette interfacce agente (e quindi le chatbot) basate su intelligenza artificiale, fanno notare da Gartner, rappresentano sin d'ora un nuovo paradigma di interazione uomo-macchina e nei prossimi mesi influenzeranno notevolmente il modo in cui le aziende si relazioneranno con i rispettivi clienti e metteranno
a disposizione strumenti digitali ai propri dipendenti.
Robot ubiqui
Nel 2020 il settore della robotica registrerà tassi di crescita importanti, sia nell'ambito degli automi industriali (per cui si stima un giro d'affari di 18 miliardi di dollari, in crescita del 9% anno su anno) che in quello dei servizi professionali. Entro il 2021, secondo le rilevazioni di Deloitte, il numero globale di installazioni di robot industriali per la produzione di automobili, componenti elettronici, metalli, plastiche e altro saranno quasi raddoppiate rispetto al 2016 mentre i robot utilizzati nella logistica, nel retail e in ambito sanitario registreranno incrementi a due cifre trainati da due tecnologie in particolare: le reti 5G e i chip edge AI. Le macchine autonome, aggiungono gli analisti di Gartner (includendo nella categoria anche droni, veicoli di vario genere ed elettrodomestici), continueranno ad evolvere per trovare applicazione in spazi pubblici aperti, diventando
sempre più collaborativi fra di loro.
Smart mobility in sella alle e-bike
Nei prossimi tre anni, il numero di persone che utilizzeranno la bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro aumenterà su base globale di un punto percentuale e raddoppierà il numero di utenti delle due ruote in molte grandi città del mondo. Una tendenza ben fotografata dai numeri: fra il 2020 e il 2023 saranno vendute oltre 130 milioni di bici elettriche e alla fine di questo periodo saranno oltre 300 milioni le e-bike (private e in sharing) in circolazione sul pianeta, il 50% in più rispetto al 2019. L'innovazione tecnologica farà ovviamente da volano a questo sviluppo di domanda, grazie a servizi a portata di smartphone che miglioreranno l'esperienza d'uso del mezzo, e quindi applicazioni per la registrazione e la condivisione dei tempi di percorrenza e delle informazioni sulle condizioni stradali, il calcolo delle calorie bruciate o della quantità di gas serra risparmiata.
Dalla multi-experience ai pagamenti con il volto
Dispositivi e strumenti diversi attraverso i quali gli utenti interagiscono nei loro viaggi digitali: è il dogma della multi-experience, modello che richiede la creazione di applicazioni ad hoc in grado di garantire in modo simultaneo un'esperienza utente coerente e unificata attraverso il Web, i dispositivi mobili e quelli indossabili. I punti di contatto immersivi e colloquiali che utilizzano la realtà aumentata e virtuale, la realtà mista e le interfacce uomo-macchina multicanale andranno a coesistere con i browser web e le applicazioni mobili e qualsiasi combinazione di questi touchpoint potrà essere utilizzata dai consumatori durante il loro customer journey. La tradizionale idea di un unico computer con cui interagire, sentenziano da Gartner, cambia connotati per includere interfacce multisensoriali come i dispositivi indossabili, le chat, i comandi vocali in linguaggio naturale e quelli gestuali in ambienti 3D o virtuali. I pagamenti gestiti tramite riconoscimento facciale sono una delle facce di questa evoluzione dell'esperienza digitale e riflettono una tendenza che sta emergendo soprattutto in Cina (anche se si sta rapidamente diffondendo altrove) e che contribuirà a diminuire ulteriormente l'uso delle carte bancarie e del contante.
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