Umberto Palazzo è senza alcun dubbio
uno dei personaggi base della musica italiana, il suo nome è legato
alla storia di realtà quali Massimo Volume, Santo Niente, Wake Up! (storico locale di Pescara). Il Fatto Quotidiano lo definisce un “Un poeta del nostro tempo”.
Propri oggi mi sono imbattuto in una nota di Umberto Palazzo pubblicata sul suo profilo Facebook ufficiale molto
interessante e che spero leggiate tutti e condividiate. Umberto si
rivolge ai musicisti italiani per proporre una Class Action contro la SIAE e nell’invocare questo ci spiega dei dettagli che non tutti noi comuni mortali conosciamo sul funzionamento interno della SIAE.
Ringrazio personalmente Umberto Palazzo per la dsponibilità datami a diffondere questa sua nota.
Buona lettura (ed incazzatura aggiungo!) e condividete!
. .
Class Action contro la SIAE
Come vengono ripartiti i proventi dei borderò
(e come mai vedete sempre meno soldi sul rendiconto)
Riservato ai musicisti: come si diceva
l’altro giorno i soci SIAE sono divisi in due fasce. Una fascia A
formata dagli autori più ricchi a cui toccano priviliegi incredibili
quali la suddivisione del “calderone” (spiego più giù
cos’è) e una fascia di 20/30.000 autori e compositori ai quali viene
sottratta anche una buona parte di quello che spetterebbe loro di
diritto.
Come avviene ciò?
Tramite la ripartizione “a campionamento” e la divisione del “calderone” solo fra soci maggiori.
E’ un meccanismo chiaramente iniquo,
che costituisce un arricchimento senza causa dei soci maggiori e dei
loro editori, che sono sempre dei gruppi economici potentissimi
Io
propongo un’azione politica che porti al cambiamento di questa palese
ingiustizia, tramite una nuovo regolamento e propongo che si inizi con
una class action, che, anche se ha poche possibilità di vittoria in
tribunale, può fare molto rumore e portare l’opinione pubblica dalla
nostra parte. E’ il momento giusto: si parla di modernizzare il paese e
di scardinare vecchi e ingiusti privilegi, quindi ci conviene attaccare
prima che si scopra (che qualcuno s’inventi) che abbiamo qualche
privilegio che non sapevamo di avere. Inoltre se saremo in tanti, oltre a
far rumore, ci costerà poco.
Non so se tutti sappiate come la SIAE ripartisce i proventi delle serate da ballo e i concertini.
In sintesi:
i programmi musicali verdi, cioè quelli
che compila il dj, vengono pagati “a campionamento”, cioè la SIAE
manderebbe ogni anno i suoi ispettori a 500 serate (si dice) e questi
prenderebbero nota dei pezzi più suonati in quelle serate (in base a
quale criterio vengano scelte le serate non è dato sapere, ma possiamo
facilmente immaginarcelo visto che i piccoli soci non possono
controllare questi controllori).
Tutto il ricavo annuo di tutte le feste
da ballo che si fanno in Italia viene poi ripartito fra i pezzi più
suonati in quelle serate scelte in maniera arbitraria, cioè nessuno
legge quei borderò verdi che vengono compilati a centinania di migliaia.
Ovviamente i brani prescelti sono famosissimi, perché suppongo gli
ispettori non vadano in giro con shazam, visto che la normativa è più
vecchia della app, anzi sull’ultimo numero di Vivaverdi ho appena letto
che l’uso di Shazam
è assolutemente escluso. Quindi (pazzesco ma è così) i pezzi che
vengono pagati (e si tratta di un alluvione di denaro se solo pensate a
quante serate si fanno nel fine settimane nei vostri paraggi), sono solo
quelli che il funzionario preposto conosce e magari il burocrate in
questione è un ex carabiniere piuttosto anziano, come mi è capitato.
E già fa malissimo al cuore.
La cosa che forse non sapete, infinitamente più grave, è che dal
2007 anche per il 75 per cento dei concerti (i programmi musicali
rossi) la ripartizione si fa nello stesso modo e l’obiettivo è
chiaramente quello di arrivare al 100%, cioè non dare più nulla ai
piccoli soci. L’altro 25% è analizzato ad estrazione (ma basta mettere
una lettera fuori da uno spazio perché il programma sia annullato e
allora tutto nel calderone).
La scusa: è stata scoperta un’orchestra
in Campania che falsificava i programmi musicali, cioè su questi
scriveva solo brani del capo-orchestra.
Praticamente non si prende neanche in
considerazione l’idea che ci siano artisti che suonino solo musica di
propria composizione. Nell’immaginario corrotto di chi fa i regolamenti
Siae esistono solo le orchestra che eseguono i successi dei supersoci.
Questo va cambiato perché non è
tollerabile suonare dal vivo per fare arricchire ancora di più Zucchero e
Co. In generale non trovo tollerabili le ingiustizie e questa ci tocca
tutti personalmente.
Inoltre tutto il fiume di
soldi che arriva dalla filodiffusione nei locali pubblici, la tassa sui
cd vergini e altre utilizzazioni finisce nel cosiddetto “calderone” che
viene ripartito fra i super-soci e sono cifre enormi.
In questo caso, se ci fosse un euqua
divisione ci toccherebbero magari degli spiccioli, ma decine di
migliaia di piccolissime quote fanno milioni di euro per poche persone
che hanno solo il merito di essere già ricche. Vi pare giusto?
A presto
Umberto Palazzo
DA: http://avanguardialab.com/2012/02/una-class-action-contro-la-siae-vi-siete-mai-chiesti-come-funziona/
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