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sabato 28 febbraio 2009

Socialnetwork, Comunicare , Condividere, facebook

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Facebook, il più popolare e frequentato tra i social network al mondo, dopo la polemica sollevata sulla conservazione dei dati personali, in pieno spirito web 2.0, decide che le regole le devono scrivere gli stessi utenti.
A sorpresa, forse questa era la soluzione migliore, Zuckerberg invita gli utenti a scrivere le regole di Facebook, visto il polverone sollevato nei giorni scorsi a proposito della privacy degli stessi iscritti sul popolare social network. Ne avevamo parlato anche su questo blog. “Mentre aumentano le informazioni condivise tramite servizi come Facebook, si crea una nuova relazione tra le compagnie che lavorano in Internet e le persone che servono” - ha spiegato il Ceo del social network più famoso. “Le scorse settimane ci hanno ricordato che gli utenti hanno un senso di proprietà su Facebook stesso, non solo sulle informazioni che condividono”. Parole più che giuste e largamente condivisibili.

Nella pagina online, dove sono pubblicati i cosiddetti “Facebook Principles“, cioè le regole essenziali del servizio, sono già state apportate le modifiche richieste dopo il polverone sollevato negli ultimi tempi che ha visto la scesa in campo di molte associazioni di consumatori in difesa dei diritti degli utenti. Per tener fede all’intento di rendere “il mondo più aperto”, come si legge nelle prime righe, il network chiede ora la collaborazione di chi lo utilizza per correggere il testo nei punti che più hanno animato il web nelle ultime settimane e che sembrano tradire lo spirito democratico della comunità.

La parte più significativa di questo lavoro è l’idea che gli utenti sono padroni dei contenuti che immettono, i quali non concedono in modo “perpetuo e irrevocabile” (come diceva la versione contestata delle condizioni d’uso) i contenuti a Facebook ma possono deciderne la cancellazione. Anche se la totale cancellazione dei dati inseriti non è garantita.

Ed ecco allora il perchè del titolo Socialnetwork, Comunicare & Condividere, perchè è questo lo spirito del web 2.0 ed è questa la direzione su cui puntare oggi e nel futuro. E finalmente pare che anche Facebook se ne sia accorto…speriamo bene.
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giovedì 26 febbraio 2009

Brasile: favela con connessione wi-fi gratuita

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- RIO DE JANEIRO, 25 FEB - Il Morro Dona Marta, a Rio de Janeiro, e' diventato in questi giorni la prima baraccopoli al mondo dotata di connessione wi-fi. Sedici antenne di diffusione radio del segnale web a banda larga sono state piazzate da ingegneri del comune, e finanziate dal progetto di 'Inclusione digitale' del governo dello stato di Rio de Janeiro. I 170 mila abitanti della favela potranno cosi' connettersi gratuitamente al web. Il programma sara' esteso quest'anno ad altre quattro favelas.
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X 4 ANNI MILANO HA SUBITO IL DISAGIO , MARCIAPIEDI BUCATI X CABLAGGIO FIBRA OTTICA ,
A LAVORI FINITI IL NOSTRO SINDACO HA PENSATO BENE DI VENDERE LA RETE AI PRIVATI X 30 DENARI , ED I CITTADINI CHE HANNO SUBITO IL DISAGIO .................... DEVONO PAGARE , C'ERA UN PROGETTO CON ANTENNE WIRELESS SOPRA OGNI SEMAFORO , MA KI L'HA VISTO ....................
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Musica legale, mp3, e-books


Per quanto riguarda la possibilità di scaricare legalmente musica dal web, è doverosa una visita al sito tutto italiano http://www.downlovers.it
Una volta effettuata la registrazione, è possibile scaricare migliaia di album musicali, anche recentissimi. Prima di ogni brano, vi verrà proposto un video pubblicitario di ca. 35 secondi. Durante questo tempo il brano comincerà a scaricarsi. La pubblicità è quella che rende possibile l’esistenza di questo sito, in quanto i diritti d’autore vengono pagati alle case discografiche tramite gli introiti pubblicitari.
Una buona parte dei brani ha la protezione DRM (Digital Rights Management) che stabilisce il limite del numero di dispositivi o tipi di dispositivi sui quali quei file musicali possono essere riprodotti e può rendere impossibile la copia privata. Tanti albums, però, vengono già proposti in formato MP3 (sono proposti con la scritta MP3 – DRM free). In questo caso non ci sono limiti di utilizzo, si possono spostare i files su lettori MP3 o su altri pc.

In http://uplovers.downlovers.it le nostrane ugole d’oro ed i musicisti in pectore possono caricare la propria musica per renderla ascoltabile in streaming o scaricabile da altri utenti, i quali possono anche recensire e votare i brani. Al numero di download per ogni artista sono anche legati vari concorsi per chi ha proposto la propria musica.

Un altro sito che propone migliaia di album di ottima qualità (ma qua gli artisti sono tutti sconosciuti) è http://www.jamendo.com/it/

I brani sono proposti con le licenze Creative Commons. Esse offrono, gratuitamente, sei diverse articolazioni dei diritti d'autore per artisti, giornalisti, docenti, istituzioni e, in genere, creatori che desiderino condividere le loro opere secondo il modello "alcuni diritti riservati". Per sapere di più di questa organizzazione no – profit che crede nella libera circolazione dei saperi potete visitare il sito http://www.creativecommons.it

Tornando a Jamendo, il catalogo è amplissimo e comprende quasi tutti i generi musicali.
E’ anche possibile creare i propri widgets o trovarne di predefiniti al link http://www.jamendo.com/it/widgets/create

I widgets sono quelle piccole applicazioni che arricchiscono i blog ed i siti web con strumenti quali calendari, orologi, ultime notizie etc.

Se siete dei lettori accaniti e musicofili di palato fine, troverete di che divertirvi sul sito http://www.liberliber.it/home/index.php
Il cuore di Liber Liber è il progetto Manuzio che “ha l'ambizione di concretizzare un nobile ideale: la cultura a disposizione di tutti. Come? Capolavori della letteratura, manuali, tesi di laurea, riviste e altri documenti in formato elettronico disponibili sempre, in tutto il mondo, a costo zero e con accorgimenti tecnici tali da garantirne la fruibilità anche a non vedenti e altri portatori di handicap.”

In effetti, vi sono decine di libri parlati, centinaia di opere di musica classica, in formato MP3, suonate da ottime orchestre (ovviamente un po’ datate negli anni, sempre per questioni di diritto d’autore…) e migliaia di libri in formato e-book di classici italiani e stranieri.

Da http://www.deezer.com/#home è possibile ascoltare musica di tutti i tipi in streaming e vedere i relativi video. Non è possibile scaricare la musica, ma se lo desiderate fare verrete reindirizzati a siti nei quali è possibile acquistare il brano.
Funzioni analoghe hanno anche http://www.myflashfetish.com (anche qui potrete creare delle playlist di musica e video ed inserire nel blog degli Ipod virtuali nel dorso), http://www.singingfool.com e http://www.dizzler.com

Per concludere, vale la pena dare un’occhiata ad un progetto che è ancora in divenire ma che promette molto bene. All’indirizzo http://www.europeana.eu/portal/ è possibile collegarsi a 2 milioni di oggetti digitali:
• Immagini - dipinti, disegni, mappe, foto e immagini di oggetti museali
• Testi - libri, giornali, lettere, diari e documenti d'archivio
• Suoni - musica e parole da cilindri, nastri, dischi e trasmissioni radiofoniche
• Video - film, notiziari e trasmissioni televisive

custoditi da

• musei e gallerie
• archivi
• biblioteche
• collezioni audiovisive

di tutta Europa.

Europeana versione 1.0 è in fase di sviluppo (beta) e verrà lanciata nel 2010 con collegamenti a oltre 6 milioni di oggetti digitali. Il progetto è finanziato dalla Commissione Europea e dagli Stati membri dell’U.E.
Cercando, per esempio, nel motore di ricerca di Europeana il pittore Van Gogh, si ottengono in ritorno 330 risultati, dei quali 35 sono testi, 283 immagini, 12 video e nessun suono.
Generalmente si possono trovare libri da sfogliare, foto, interviste e di tutto un po’. Il motore di ricerca non è ancora perfetto e le organizzazioni che hanno fornito materiale sono centinaia in tutta Europa ma pur sempre una minima parte di quelle disponibili. Ciononostante pensare che, nel 2010, sarà a portata di click una buona parte delle risorse culturali europee costituisce un grande passo in avanti verso una cultura più diffusa ed accessibile.
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Traffico web sul cellulare continua a crescere

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di Tarmo Virki

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Il traffico globale di dati "mobile" passato attraverso il portale mobile di Opera - l'azienda che produce l'omonimo browser - è cresciuto a gennaio del 18% rispetto al mese di dicembre, con un tasso di crescita che è il più elevato da maggio 2008. Lo ha annunciato oggi Opera.

Gli operatori del settore wireless sono entusiasti per i crescenti ricavi garantiti dal boom della navigazione Internet e del social networking via cellulare, mentre calano quelli provenienti dal traffico voce.

Il traffico di dati sulle reti degli operatori del mobile nel 2008 sono cresciuti mediamente 4,7 volte, e alcuni operatori hanno registrato una crescita addirittura di oltre 10 volte, grazie anche all'utilizzo delle data card per il wireless che si usano nei pc portatili, secondo l'azienda di apparecchiature per le telecomunicazioni Nokia Siemens.

Nokia Siemens [NSN.UL] e i concorrenti Ericsson e Alcatel-Lucent, che hanno scontato in anni recenti l'aggressiva politica di prezzi di società asiatiche, come Huawei [HWT.UL], sperano che il crescente traffico dati porti a nuovi ordinativi.

Il browser Opera Mini contava a gennaio 20 milioni di utenti, che hanno avuto accesso a Internet attraverso i server di Opera e che hanno generato oltre 122 milioni di megabytes di traffico dati per gli operatori in tutto il mondo.

Opera ha reso noto che Facebook e gli altri servizi di social networking sono uno dei fattori più importanti di generazione del traffico.

La maggior parte delle visite a comunità online come Facebook sono ancora oggi fatte da persone che se ne stanno sedute di fronte a un pc raccontando ai loro amici dove sono e come si sentono, scambiano opinioni sui loro film preferiti e brani musicali o caricano video.

Ma la natura spontanea e personale di questo tipo di comunicazione indica che può funzionare perfettamente anche sul cellulare.

La settimana scorsa, alla fiera Inq del Mobile World Congress, una società controllata da "3" di Hutchison Whampoa ha vinto il premio per il tascabile dell'anno con un apparecchio che promette facile accesso ai social network a basso costo.
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Como: genio informatica romeno detenuto combatterà crimini web

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di Diana Bin
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Un ragazzo romeno che sta scontando a Como una pena detentiva per reati informatici, potrebbe lasciare il carcere per lavorare con le forze dell'Ordine presso un'importante azienda di intelligence italiana, che intende sfruttare le sue eccezionali capacità informatiche per combattere la pirateria sul web.

Lo riferisce il legale difensore del ragazzo, l'avvocato Pierpaolo Livio, precisando che il giudice del Tribunale di sorveglianza si pronuncerà in merito il prossimo cinque maggio.

Gabriel Bogdan Ionescu, 22 anni, è considerato un genio dell'informatica. E' risultato primo assoluto al test d'ingresso di Ingegneria Politecnico di Milano, sostenuto grazie ad un permesso del carcere. E lunedì ha superato in un solo giorno due esami del primo anno: elementi di informatica, con 30 e lode, e analisi matematica, con 30. Inoltre è già campione delle Olimpiadi di informatica e di matematica.

Il giovane sta scontando in carcere una condanna a tre anni e due mesi per il suo coinvolgimento in una maxi truffa informatica messa in atto da una banda di suoi connazionali ai danni di correntisti di Poste Italiane, derubati dei loro risparmi con una tecnica nota come "phishing".

Ionescu, precisa il suo avvocato, ha soltanto scritto il programma che è stato impiegato per rubare i soldi, dietro un pagamento di 5.000 euro da parte della banda.

Sono proprio queste sue straordinarie abilità ad aver indotto l'azienda di intelligence Waylog di Como, che si occupa di intercettazioni informatiche e telefoniche per conto della Procura della Repubblica del capoluogo lariano, ad offrirgli un lavoro.

Il ragazzo, spiega l'avvocato, avrà il compito di collaborare con le forze dell'ordine per lo sviluppo di programmi in grado di prevenire reati come la clonazione di carte di credito e soprattutto la pedofilia online, smascherando e individuando i reali gestori dei siti pedopornografici.

"Sono orgoglioso di lui", ha dichiarato Pierpaolo Livio, avvocato del consolato generale della Romania che assiste il ragazzo in via assolutamente gratuita.

"Questa opportunità di lavoro era quello che ci serviva per poter puntare ad un'immediata scarcerazione: quale miglior prova di pentimento che diventare un alfiere nella lotta contro la pedopornografia su internet?", ha aggiunto.

Il contratto offerto da Waylog prevede un impiego part-time, per permettere al ragazzo di scontare il resto della sua pena. Essendo passati dieci mesi dalla condanna, l'avvocato Livio ha chiesto per lui l'affidamento in prova ai servizi sociali, e i padri Somaschi si sono detti disponibili ad accoglierlo nel loro collegio.

Luca Ganzetti, presidente di Waylog, ha definito Ionescu "un ragazzo intelligentissimo e bravo in questo campo, una persona corretta" e ha aggiunto che "probabilmente ha commesso il suo reato per sfidare qualcuno ed è finito nel crimine dell'hakeraggio".

A stabilire se il ragazzo potrà lasciare il carcere sarà il prossimo cinque maggio il giudice del Tribunale di Sorveglianza.
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E- BOOK


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E-book, buona idea ma servono i pc

Lisa Buonanno (Liceo socio pedagogico G. Carducci - Trieste)
Giudizi generalmente positivi anche se per qualcuno le priorità sono altre Il progetto ministeriale per l'introduzione dell'e-book è ancora poco chiaro agli studenti di Trieste: pochi di loro affermano di averne sentito parlare ampiamente e, colpo di scena, non tutti i ragazzi sono pienamente soddisfatti dell’iniziativa: chi crede che generalmente i giovani siano dipendenti e adoranti delle nuove tecnologie e che non amino sfogliare i libri pieni di appunti e note, dovrà ricredersi.
Maria (18 anni), ad esempio che ha appreso la notizia leggendo un giornale, sostiene la sua contrarietà, argomentando che “si perde lo spirito del libro di testo: sfogliarlo, sottolinearlo, scriverci accanto, dare una ripassata veloce prima delle lezioni. Con l'e-book questo non sarà più possibile”. Anche Marco (17 anni) non si dice d’accordo: “Mi sembra una gran contraddizione fare uso di testi in formato digitale scaricabili da internet quando le scuole cadono a pezzi e, a volte, non hanno nemmeno delle lavagne decenti. Inoltre, almeno io, studio più facilmente da un libro che da uno schermo piatto e freddo”.
Non è così “nostalgico” David (20 anni) che afferma: “Ritengo che gli e-book siano uno strumento molto utile alle persone, in quanto permettono di memorizzare in un unico computer migliaia di testi, riducendo enormemente gli ingombri, il consumo della carta e il costo dei singoli libri. Certo, tale progetto dovrebbe essere affiancato da iniziative volte a promuovere l’uso del computer nelle aule e a casa per studiare e non so se tutto questo sarà messo a punto entro l’anno prossimo. Selene (19 anni) aggiunge che l'e-book è una buona idea perché “sarà possibile diminuire il carico che ogni giorno tutti gli studenti d’Italia si portano sulle spalle (non in senso metaforico). E poi, sarà conveniente per le famiglie: non si spenderanno più centinaia di euro all’anno per libri che, in alcuni casi, non vengono nemmeno usati dagli stessi insegnanti”. Quindi nessun dubbio sull’efficienza di e-book? Risponde Selene: “No, non proprio. Speriamo solo che le case editrici dei libri che a settembre avevano un sacco di entrate, non creino problemi. E speriamo anche che lo Stato si sbrighi a fornire ad ogni istituto un numero sufficiente di pc”.
C’è anche chi si trova su una posizione intermedia: “Largo alla tecnologia è la nuova parola d’ordine a scuola? Ok, ma andiamoci piano - esclama Giulia (18 anni) - è giusto che la scuola si tenga al passo con i tempi e decida di mettere i libri di testo in internet: modernizzarsi è di certo un modo per dimostrarsi più vicini al mondo della maggior parte di noi giovani, che passiamo quasi tutto il nostro tempo libero sul computer a giocare, a chattare, a crearci i nostri profili personali su msn, netlog e facebook. Ma la mia perplessità è questa: con la crisi economica che stiamo vivendo, siamo davvero così sicuri che il governo sia disposto a stanziare miliardi di mini computer quando non dimostra la minima intenzione di rendere le nostre strutture scolastiche stabili e senza crepe sui muri che si allargano ogni giorno di più?”.

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mercoledì 25 febbraio 2009

MICROSOFT - AI LICENZIATI -

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Microsoft non chiede più denaro ai lavoratori licenziati
Alcuni avevano ricevuto una buonuscita "eccessiva" per un errore dell'azienda



Microsoft ha cambiato idea e non chiederà più denaro ai lavoratori licenziati che, stando all’azienda, avrebbero ricevuto una buonuscita eccessiva.

All’interno di una ondata di 1.400 licenziamenti, Microsoft aveva inviato una lettera a venticinque ex collaboratori notificando solo che un errore amministrativo aveva aumentato la liquidazione oltre il dovuto e chiedendo la restituzione della somma in eccesso.

I media hanno criticato pesantemente l’episodio e Microsoft ha fatto marcia indietro. In un nuovo comunicato, l’azienda spiega che si tratta di un proprio errore e che non cercherà ulteriori pagamenti dalle persone interessate.
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OFFICE 14 SLITTA AL 2010

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Office 14 slitta fino al 2010
L'azienda alla ricerca delle idee che hanno battuto la crisi del 1929



Microsoft ha vissuto giorni migliori: l’ultima notizia è che Microsoft Office 14, la prossima versione della suite per la produttività, rimanda la disponibilità da quest’anno al 2010.

L’annuncio arriva insieme a quello dell’aumento dei fondi per ricerca e sviluppo destinati direttamente a Office, che saliranno a 7,6 miliardi di dollari pur non consentendo la puntualità dello sviluppo secondo il calendario previsto.

Nel frattempo Steve Ballmer, l’amministratore delegato dell’azienda succeduto a Bill Gates, ha chiesto a vari dipendenti di leggere rapporti annuali di aziende che sono sopravvissute con successo alla Grande Depressione con apice nel 1929, in modo da capire come è riuscito a prosperare chi lo ha fatto comunque. Per ora Microsoft pare si ispirerà alla Rca, l’azienda di elettronica e audio che dopo la crisi dominò per lungo tempo la tecnologia televisiva del tempo.
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CRISI - MICROSOFT VEDE ' NERO '

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Crisi, Microsoft vede “nero”
e vuole trattare con Yahoo!

Una strada tutta in salita per Microsoft: le prospettive per il resto dell’esercizio fiscale, che si chiuderà in giugno, sono cupe con tutte le aree di attività della società colpite dalla recessione, oltre alla sempre più agguerrita concorrenza di Google e Apple nel segmento del software per i personal computer.

L’amministratore delegato del colosso di Redmond, Steve Ballmer, dipinge un quadro a tinte scure e ribadisce ancora una volta la propria volontà di «mettere insieme» le forze con Yahoo! contro Google. Le previsioni di Ballmer fanno affondare il titolo Microsoft, sceso ai minimi degli ultimi 11 anni per poi chiudere in calo dello 0,70% a 17,09 dollari, pur mettendo le ali a quello Yahoo! che avanza del 6,10% a 12,70 dollari.

Ammettendo che difficilmente la società riuscirà a guadagnare quote di mercato rispetto a Google, Ballmer indica ancora una volta il desiderio di trattare con Yahoo! per un accordo nel settore della ricerca internet. Confermando che Microsoft resta impegnata a guadagnare quote di mercato nelle ricerca on line, Ballmer ha spiegato che questo si verificherà nell’immediato futuro.

«Le quote non passano dal 4% al 25% in un anno», ha sottolineato, ribadendo che un’acquisizione completa di Yahoo! non è una possibilità. Nonostante questo a Ballmer piacerebbe avere una conversazione con i vertici di Yahoo!.

Secondo gli analisti e gli investitori un accordo fra Microsoft e Yahoo! è necessario alla società di Redmond per avere la possibilità di competere con Google. E proprio il primo motore di ricerca la mondo si prepara a rincarare la dose di accuse della commissione europea nei confronti di Microsoft per abuso di posizione dominante per il browser Explorer. Google (+4,63% a 345,34 dollari), sul suo blog, comunica di voler ottenere il consenso da parte delle autorità europee per presentare delle argomentazioni nella procedura antitrust avviata proprio verso il colosso di Redmond.

«Il mercato dei browser è ancora ampiamente non competitivo, il che rallenta l’innovazione», spiega Sundar Pichai, vice presidente di Google e product manager. La Commissione europea ha inviato in gennaio una lettera a Microsoft, osservando come il colosso di Redmond ha violato le norme antitrust, abusando della propria posizione dominante con l’inserimento di internet Explorer sul suo sistema.

Secondo un portavoce della Commissione europea, l’Ue potrebbe imporre a Microsoft a incorporare sul proprio sistema operativo browser diversi per navigare su internet. Il rallentamento economico ha colpito Microsoft in modo particolarmente duro vista anche la forte dipendenza della società dalle vendite di personal computer, che si va ad aggiungere alle sfide che il colosso di Redmond si trova ad affrontare da diverso tempo.

«Penso che l’economia si manterrà relativamente debole per un periodo relativamente lungo», ha spiegato Ballmer, ribadendo che le vendite e i profitti della seconda parte dell’anno saranno inferiori a quelli dello stesso periodo dell’anno precedente. L’amministratore delegato della società ha quindi spiegato come Microsoft continuerà ad amministrare in modo parsimonioso le proprie risorse finanziarie, anche se l’attuale livello delle spese operative, previste in 27 miliardi fra il 2009 e il 2010, è appropriato al mantenimento di un competitivo livello di innovazione della società.
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martedì 24 febbraio 2009

ASCOLTA MUSICA GRATIS



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Just hear !t è un sito Internet completamente gratuito, che permette di cercare e ascoltare musica gratis su Internet. Collegati al sito Internet di Justhearit e cerca la canzone che desideri ascoltare, inserendo autore o titolo nel campo di testo presente e premendo il pulsante Invio sulla tastiera.



L’interfaccia utente che si apre è divisa in tre parti. Sulla sinistra digitando in Search the web puoi effettuare una nuova ricerca, mentre al centro hai a disposizione i risultati delle canzoni trovate (con nome del brano, autore ed album). Seleziona il brano che ti interessa e clicca sul tasto Play del lettore di destra per ascoltarlo.



Hai visto com’è facile e veloce? Se vuoi mettere un po’ di musica al volo è la soluzione ideale. Inoltre, mentre stai ascoltando una canzone, puoi cercarne subito un’altra senza interrompere l’ascolto di quella precedente.

Puoi creare anche una playlist di canzoni, ovvero una compilation delle tue canzoni preferite, da ascoltare una dopo l’altra. Per aggiungere una canzone alla tua Playlist personale, che trovi a destra sotto il lettore, clicca sul tasto + che trovi di fianco ad ogni canzone che hai trovato.

Se non ti accontenti di ascoltare le canzoni dei tuoi artisti preferiti, ma vuoi anche vederne i videoclip, non puoi non utilizzare Virgilio My Music TV. Per trovare i videoclip dei tuoi artisti preferiti, prima di tutto collegati al sito Internet di Virgilio My Music TV.

Nel campo di testo presente nella sezione Cerca digita il nome dell’artista e clicca sul pulsante lancia. Nella pagina che si apre, puoi vedere i videoclip dell’artista cercato. Buona visione!

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lunedì 23 febbraio 2009

Come proteggersi dalle chiavette USB infettate




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L’utilità delle chiavette USB non può essere quantificata! Grazie infatti ad una minuscola chiavetta USB riesco a scambiare centinaia e centinaia di file con tutti i miei amici. Le chiavette USB sono però la preda perfetta per virus e software maliziosi: basta collegare una chiavetta USB infettata da un virus ad un PC “sano” per infettarlo!

Nove delle dieci chiavette USB che ho collegato al mio computer nei giorni scorsi erano infettate da pericolosi virus, pronti ad infettare il mio computer. Come fa una chiavetta USB ad infettare un computer? Semplice, la colpa è di un file chiamato “autorun.inf“. Questo file contiene l’indicazione di quale programma, contenuto o meno nella chiavetta USB, deve essere avviato quando si collega la chiavetta USB al PC.

Nelle chiavette USB infettate, il file “autorun.inf” dice al nostro PC di avviare il virus contenuto nella chiavetta USB in modo tale che possa infettare il nostro PC.

 Il modo per proteggersi? Anche in questo caso la risposta è semplice: cancellare i file “autorun.inf” contenuti nelle chiavette USB, impedendo così che vengano avviati programmi o virus della chiavetta USB senza il nostro consenso. Questo è possibile automaticamente con il programma gratuito iKill.

Collegati sul sito Internet di iKill e fai click sulla voce Download al termine della pagina per scaricare il programma sul tuo computer. Al termine dello scaricamento, estrai l’archivio scaricato in una cartella qualsiasi del tuo computer ed avvia il file di installazione estratto. Nella finestra che si apre, fai sempre click sul pulsante Next e, al termine dell’installazione, sul pulsante Close.

Per aprire il programma iKill, fai doppio click sulla sua icona creata sul Desktop del tuo computer. Per fare avviare iKill automaticamente all’avvio del computer, assicurati che sia spuntata la voce Startup with Windows nella finestra principale del programma. Spunta infine la voce Enable AutoProtect per fare in modo che il programma elimini automaticamente i file “autorun.inf” contenuti nelle chiavette USB che colleghi al PC

L’utilizzo di iKill non può prescindere dalla presenza nel nostro PC di un buon antivirus perché, anche se impediamo ad un virus di avviarsi quando la chiavetta USB infettata viene collegata al PC, nulla ci vieta di avviarlo per sbaglio, quando lavoriamo coi file della chiavetta USB. Un buon antivirus ci protegge da questo rischio.

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