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venerdì 20 aprile 2012

Arriva il telefonometro


Arriva il telefonometro:

 le utenze telefoniche 

a disposizione 

dell’Anagrafe tributaria


 La realtà supera la fantasia. Con questo comunicato stampa l’Agenzia delle Entrate comunica oggi, 19 aprile 2012 che il credito della telefonia mobile, fissa e satellitare di imprese e cittadini acquistato nel corso dell’anno sarà registrato nel cervellone dell’Anagrafe tributaria. Entro il 1 ottobre gli operatori telefonici sono tenuti a comunicare i dati relativi a contratti con privati e clienti business stipulati nel 2011.
I dati serviranno per ricostruire il quadro del tenore di vita dei contribuenti e scovare coloro che dichiarano entrate di gran lunga minori alle spese. I dati del telefonometro saranno abbinati a quelli dello spesometro (ovvero dell’insieme di dati comunicati dai commercianti al fisco su chi ha effettuato acquisti superiori ai 3600 euro negli ultimi sei mesi del 2011) e alle informazioni sui conti correnti bancari per mettere insieme un elenco di presunti evasori.
A questo punto restano da definire i limiti di conservazione dei dati sensibili presso l’Anagrafe tributaria, riguardo ai quali l’autorità garante della privacy raccomanda misure di sicurezza di natura tecnica e organizzativa particolarmente rigorose, sia per la trasmissione dei dati che per la loro conservazione.

Il Fisco avrà accesso 

al nostro estratto conto:

 è la fine del segreto bancario


 La strategia antievasione fiscale disegnata dalla manovra “salva-Italia” del governo Monti prevede che a partire dal 1 gennaio 2012 le banche dovranno inviare gli estratti conto dei loro clienti al fisco. Tutti i movimenti bancari su risparmi e portafogli titoli finiranno nei computer del Fisco.
Fino a oggi veniva comunicato solo il numero del conto corrente e l’Agenzia delle Entrate poteva richiedere – a banche, Poste e altri intermediari – liste selettive di contribuenti da monitorare perché sospettati di evasione fiscale. Ora cambia tutto: l’articolo 11 della Manovra (intitolato “Emersione di base imponibile”) stabilisce l’obbligo per gli operatori finanziari di pubblicare periodicamente all’Anagrafe tributaria i movimenti di tutti i rapporti intrattenuti con la clientela e ogni informazione relativa ai suddetti rapporti necessaria ai fini del controllo fiscale. Nonché di comunicare l’importo delle operazioni finanziarie. Questo significa una tracciabilità completa e totale: su conti correnti, conti di deposito, conto titoli, gestioni, carte di credito: tutto sarà a disposizione dell’Erario. Il Fisco avrà accesso a tutti i dati senza bisogno di un accertamento in corso. In questo modo si pone fine una volta per tutte al segreto bancario.
Potrebbe esistere un problema di privacy, dice il Garante: sarà impegnativo proteggere l’enorme quantità di dati, ma la lotta all’evasione resta una scelta prioritaria. Questa norma va ad aggiungersi al limite per i pagamenti in contanti fissato a 1000 euro e le conseguenze penali di chi esibisce o trasmette al Fisco atti o documenti falsi.
Sempre per la stretta all’evasione, anche l’INPS dovrà fornire all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza dati e posizione dei suoi iscritti.

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Spesometro


Sono già in viaggio migliaia di lettere che invitano i contribuenti a valutare la compatibilità fra i redditi dichiarati e le spese sostenute nell’anno 2009, in quanto i due dati sarebbero a prima vista poco compatibili.
Oltre ai classici acquisti di aerei e barche, la vigilanza si estende a viaggi, contributi a colf e dipendenti, frequentazione di centri sportivi, benessere ed equitazione, spese per l’istruzione di valore elevato, acquisti di opere d’arte, spese per mezzi di trasporto, terreni e fabbricati, polizze assicurative e movimenti finanziari.
In sostanza la comunicazione è basata su un confronto tra le entrate e le uscite di ogni contribuente. Quando le spese superano del 20% le entrate può diventare un problema.
Come rispondere a una lettera di questo tipo?
In caso di errori o incongruenze, è possibile inviare una e-mail di chiarimento all’Agenzia delle Entrate o rivolgersi ai centri di assistenza multicanale.
Se il contribuente non è in grado di dimostrare la fonte delle risorse utilizzate viene invece consigliata la strada del ravvedimento operoso su Unico 2010, che sarà possibile fino al 30 settembre 2011 con sanzioni ridotte, sempre che se ne ravvisi l’opportunità.
Chi non imbocca la strada pacifica o non ha spiegazioni alternative per le proprie spese è potenzialmente esposto a un futuro accertamento da redditometro e al rischio di sanzioni piene.


leggi anke
http://cipiri.blogspot.it/2012/03/equitalia-la-multa-e-illegale.html



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