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sabato 18 settembre 2010

Violato il codice che protegge i contenuti hd: ora i film si potranno copiare




Violato il codice che protegge i contenuti hd: ora i film si potranno copiare
Decodificato l'HDCP, il software che gestisce la trasmissione di dati sul cavo HDMI


Ora lo avrebbe confermato anche la stessa Intel. Secondo quanto riferisce il sito della tv Usa Fox un portavoce del maggiore produttore mondiale di chip ha confermato che il codice che gestisce l’HDCP (la sigla sta per High-bandwidth digital content protection, protezione dei contenuti digitali a banda larga) vale a dire il software che impedisce la copia di film e altri contenuti in alta definizione è stato compromesso. FILM COPIABILI - Un brutto colpo per i produttori di contenuti, in primis le major hollywodiane che si erano battute a lungo perché i nuovi contenuti in alta definizione fossero incopiabili senza autorizzazione del possessore dei diritti d’autore. L’HDCP infatti è un software che gestisce il passaggio di dati attraverso (di solito) un tipo specifico di cavo l’HDMI (anche quest è una sigla e sta per high digital multimedia interface) codificando i flussi audio e video che vengono trasferiti da un dispositivo ad un altro, (solitamente un decoder o un lettore Blu-ray, verso un televisore o anche un amplificatore) impedendo che durante il tragitto nessuno (neanche chi ha acquistato legittimamente un disco blu-ray) possa copiarli e salvarli su un dispositivo di memoria senza il permesso del detentore del copyright. L’aggiramento della protezione HDCP consente in linea teorica ad utenti malintenzionati in possesso di uno specifico software la possibilità di creare un numero illimitato di copie di film in blu-ray identici all’originale. ] MILANO - Ora lo avrebbe confermato anche la stessa Intel. Secondo quanto riferisce il sito della tv Usa Fox un portavoce del maggiore produttore mondiale di chip ha confermato che il codice che gestisce l'HDCP (la sigla sta per High-bandwidth digital content protection, protezione dei contenuti digitali a banda larga) vale a dire il software che impedisce la copia di film e altri contenuti in alta definizione è stato compromesso.

FILM COPIABILI - Un brutto colpo per i produttori di contenuti, in primis le major hollywodiane che si erano battute a lungo perché i nuovi contenuti in alta definizione fossero incopiabili senza autorizzazione del possessore dei diritti d'autore. L'HDCP infatti è un software che gestisce il passaggio di dati attraverso (di solito) un tipo specifico di cavo l'HDMI (anche quest è una sigla e sta per high digital multimedia interface) codificando i flussi audio e video che vengono trasferiti da un dispositivo ad un altro, (solitamente un decoder o un lettore Blu-ray, verso un televisore o anche un amplificatore) impedendo che durante il tragitto nessuno (neanche chi ha acquistato legittimamente un disco blu-ray) possa copiarli e salvarli su un dispositivo di memoria senza il permesso del detentore del copyright.
L'aggiramento della protezione HDCP consente in linea teorica ad utenti malintenzionati in possesso di uno specifico software la possibilità di creare un numero illimitato di copie di film in blu-ray identici all'originale.


SCENARI FUTURI - Una volta che il software HDCP è stato compromesso è in linea di principio possibile costruire un chip che montato su congegni come tv, decoder e lettori blu-ray permetta di renderli liberi di copiare ogni contenuto accessibile con gli stessi. Una possibilità che al momento la stessa Intel ritiene remota soprattutto per gli alti costi industriali. Ma che sarebbe decisamente un brutto colpo per i broadcaster che hanno investito in sistemi proprietari (si pensi in Italia al Mysky per esempio) per permettere la visione e la registrazione, ma non la duplicazione a piena risoluzione dei contenuti in alta definizione. ] SCENARI FUTURI - Una volta che il software HDCP è stato compromesso è in linea di principio possibile costruire un chip che montato su congegni come tv, decoder e lettori blu-ray permetta di renderli liberi di copiare ogni contenuto accessibile con gli stessi. Una possibilità che al momento la stessa Intel ritiene remota soprattutto per gli alti costi industriali. Ma che sarebbe decisamente un brutto colpo per i broadcaster che hanno investito in sistemi proprietari (si pensi in Italia al Mysky per esempio) per permettere la visione e la registrazione, ma non la duplicazione a piena risoluzione dei contenuti in alta definizione.


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giovedì 15 luglio 2010

Violato il database di The Pirate Bay



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L'ultima cosa che si aspetta un maniaco del download illegale e di vedere i propri dati allegramente esposti in Rete a disposizione di chiunque; il fattaccio è però recentemente successo e le vittime delle gogna mediatica sono stati gli utenti di The Pirate Bay.
Ad attaccare il database del sito per la condivisione di file Torrent più conosciuto della Rete è stato un hacker argentino di 23 anni noto con il nome di battaglia di Ch Russo; il giovane ha avuto accesso a i dati di ben 4 milioni di persone.
Con una classica SQL injection, Ch Russo è riuscito a mettere mano alle credenziali di accesso degli iscritti al servizio, tra i dati trafugati vi sono i nomi degli utenti, gli hash MD5 delle password associate ad essi, i relativi indirizzi IP e i nomi dei Torrent utilizzati.
Cosa farà l'hacker sudamericano con i dati raccolti? E' molto probabile che le majors discografiche e le case di produzione cinematografiche siano molto interessate alla lista scaricata da Ch Russo, l'attacco potrebbe avere presto per lui degli interessanti risvolti economici.


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