Trent'anni fa la Rete in Italia
Il 30 aprile compie 30 anni il primo collegamento italiano alla Rete mondiale.
Trenta aprile 1986: un segnale parte dal centro Cnuce del Cnr di Pisa e arriva - via satellite - al centro di calcolo Roaring Creek in Pennsylvania. E ritorno. Fu quello il primo collegamento a Internet (che allora si chiamava Arpanet) dall'Italia. Una svolta epocale che non fu compresa quasi da nessuno.
Internet in Italia è arrivato dal cielo. Il primo messaggio che ci avrebbe collegato a quella che doveva diventare la grande rete del mondo è partito da Pisa, in via Santa Maria in Via, dove allora c’era la sede di un istituto del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Cnuce. Da lì è passato su un cavo telefonico della Sip (l’attuale Tim) fino alla stazione di Frascati dell’Italcable, la società che gestiva le chiamate internazionali, da dove è stato dirottato al vicino Fucino, in Abruzzo. Qui da un’antenna di Telespazio, ancora oggi in funzione, è stato sparato verso il satellite Intelsat IV, che orbitava sopra l’Atlantico, ed è sceso in picchiata verso la stazione satellitare di Roaring Creek, che la Comsat aveva aperto due anni prima in Pennsylvania. Fu quello il primo collegamento a Internet (che allora si chiamava Arpanet) dall'Italia. Era il 30 aprile 1986. L’Italia si era collegata a Internet. E non se ne accorse nessuno, perchè il mondo in quei giorni era attonito per la tragedia dell’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl, avvenuta quattro giorni prima. Internet non esisteva nella coscienza collettiva. Non esisteva neanche nel comunicato che qualche giorno dopo, con tutta calma, venne predisposto a Pisa. Si parlava di collegamento di Pisa ad Arpanet, la rete che era nata negli Stati Uniti nell’ottobre del 1969 per collegare i computer di molte università americane.
Ma da allora quella rete si era allargata e grazie ad un protocollo progettato nel 1973 in Silicon Valley da Vint Cerf e Bob Kahn, era diventata Internet: una rete di reti.
Oggi viviamo di internet e la nostra vita è cambiata in modi impensabili trent'anni fa. Le comunicazioni, il commercio, l'informazione, non esiste settore della vita odierna che non abbia risentito di quei primi bit d'informazione che passarono inosservati, di cui nessun giornale scelse di parlare. Ma come quei lavoratori del Cnr ricordano quel primo segnale, tutti noi ricordiamo la prima volta che abbiamo fatto accesso alla Rete. Qualcuno con i vecchi modem rumorosi, i più giovani già con il wifi e i telefonini.
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Cinque anni fa era una sfida: portare Internet là dove i provider non arrivano perché non conviene, c’è troppo poco da guadagnare. Oggi è ben più di un esperimento. È una breccia, una strada aperta che migliaia di comuni potranno replicare.
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