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lunedì 25 luglio 2011

Google sa dove sei, E lo dice a tutti



Google sa dove sei, E lo dice a tutti



Le auto di street View avrebbero raccolto centinaia di indirizzi di pc portatili, telefoni e dispositivi privati. E poi li avrebbero pubblicati. Lo denuncia CNET

Secondo il sito internet specializzato CNET, le auto del programma Google Street View avrebbero incidentalmente raccolto e rese pubbliche le posizioni geografiche di milioni fra portatili, smartphone e dispositivi wi fi in tutto il mondo. Uno scenario che fa intravedere all’orizzonte l’ennesimo problema privacy per il colosso di Mountain View, già troppe volte accusato di vìolare la privacy della propria utenza.


COME E’ SUCCESSO – Le vetture avrebbero dovuto limitarsi a raccogliere le posizioni degli accessi Wi-fi pubblici. Ma invece hanno registrato anche i dispositivi a questi connessi via Wireless, associandoli al loro MAC address univoco. Cos’è il MAC address? Si tratta di un codice di 48 bit che ogni produttore associa alla scheda ethernet, rendendola di fatto identificabile ovunque e quindi anche in rete. E’ modificabile via software, ma quasi nessuno lo fa mai. Rappresenta il “nome” del nostro pc ed è quindi, a tutti gli effetti, un dato sensibile. Ebbene la posizione di tutti questi dispositivi è stata poi pubblicata su Google.com, dove era consultabile fino a qualche settimana fa. Proprio un articolo di CNET, dove era denunciata la questione, aveva poi spinto il motore di ricerca a eliminare tutto in fretta e furia. Ma il danno era ormai fatto: se una moglie gelosa o uno stalker, per qualsiasi motivo, avessero avuto il Mac del vostro pc sottomano, avrebbero scoperto dove eravate. Alla faccia della privacy, appunto.

Così l’autorità francese di protezione dei dati, (Commission Nationale de l’Informatique et des Libertés o CNIL) ha recentemente contattato il sito CNET per rivelare come un’inchiesta avesse confermato appunto la notizia di come le auto-spia di Google avessero raccolto milioni di questi ID hardware. E nel mese di marzo, il CNIL ha proposto una multa di 100.000 euro per il colosso, dimostrando come sia in costante crescita la preoccupazione per la privacy a rischio delle persone. Già nei mesi scorsi Apple era stata costretta a tappare “una falla” dell’iPhone che registrava in un file in ogni momento la posizione gps del terminale. Oggi a Google toccherà lo stesso? Certo, non vi è sicurezza al 100% che Google abbia registrato anche gli ID di terminali privati come pc e telefoni, ma ci sono alcune “prove” che lo fanno pensare. Secondo Alissa Cooper, ad esempio, che è capo presso il Centro per la Democrazia e la Tecnologia e co-presidente di una Task Force sulla geolocalizzazione, ha detto che il suo indirizzo di casa è finito elencato nel database di localizzazione di Google. Nick Doty, docente presso l’Università di California a Berkeley e co-docente di Tecnologia e Laboratorio di politica, ha scoperto che Google aveva “rubato” l’indirizzo della sua vecchia casa nel quartiere di Capitol Hill a Seattle.


E Google che ne dice? Per ora il colosso ha rifiutato le ripetute richieste di commenti per l’articolo di CNET. In un comunicato del mese scorso, la società ha detto solo “noi raccogliamo gli indirizzi MAC degli access point Wi-Fi pubblici”, ma furbamente ha parlato di presente e non di passato. Ad ogni modo la spiegazione più probabile di come i dispositivi Wi-Fi sono stati inclusi è anche, come sempre, la più semplice: proprio come quando un incidente di programmazione ha portato le auto di street view a raccogliere e pubblicare dati privati ottenuti via wireless, così è successo per i MAC address rubati. Che poi sono stati aggiunti al database di geolocalizzazione di Google, pubblicamente accessibile senza restrizioni fino a fine giugno. Un bug che ha trovato terreno fertile, dato che tutti i dispositivi wi fi enabled trasmettono il loro ID in un raggio ampio sino a 200 piedi. Una “piccola disattenzione” che potrebbe costare cara al motore di ricerca. E a tutti i mariti fedifraghi.



  . Centro Affiliazione .

mercoledì 15 settembre 2010

Salute in rete



Negli ultimi tempi la preoccupazione di chi è malato o anche di chi ha solo un disturbo è così forte da sentire l’urgenza di trovare subito una risposta. Così la rete internet diventa la soluzione più veloce. Tuttavia bisogna porre attenzione a cosa si legge e dove, ai limiti e ai vantaggi.


Il successo della medicina in rete
Perché negli ultimi anni la percentuale di persone che usa la rete come fonte principale di informazioni sui temi di salute è aumentato a dismisura? Per prima cosa internet è nelle case di tutti e le persone navigano alla ricerca di qualunque informazione, gratuita, rapida, informale e diretta. Per di più la nostra società in perenne mancanza di tempo, usa questo mezzo disponibile e veloce senza doversi spostare da casa o dall’ufficio. Infine andare dal medico implica avere una relazione, guardarsi negli occhi ed esporre i propri problemi, di cui a volte ci si vergogna. Per questo molti preferiscono nascondersi dietro la rete.
I forum: preziosi, ma non professionali
Chi accede ad internet per le informazioni mediche, spesso si trova anche a discutere con altre persone riguardo a disturbi e diagnosi. I forum sono strumenti che possono colmare la solitudine, che oggi molti provano, e a riempire le lacune lasciate da alcuni medici. In generale in queste pagine ci si offre conforto e supporto e coloro che hanno difficoltà ad ammettere le proprie debolezze e disturbi riescono a sfogarsi nel mondo virtuale. Ma ci sono delle insidie: il rischio è di identificarsi troppo nei disturbi altrui e sottovalutare atri problemi, oppure sovrastimarne altri. Per di più molti consigli provengono da gente non professionista e quindi non sempre sono giusti e utili.
I vantaggi
Tra i motivi che spiegano il successo di internet come fonte di informazione medica, non si può dimenticare la sua effettiva utilità. Internet è uno strumento democratico che consente a chiunque di informarsi e le persone possono documentarsi imparando a gestire le diverse situazioni. Grazie alla rete si possono apprendere comportamenti corretti da usare per prevenire alcune malattie; leggendo i vari siti si possono avere informazioni pratiche, come ospedali vicini, medici specialisti e indicazioni sulle varie unità di medicina.
Gli svantaggi
Internet dall’altra parte può essere anche molto pericoloso perché nasconde diverse insidie. Per prima cosa bisogna sapere che la rete contiene numerose informazioni, molte delle quali non controllate. Alcuni portali sono gestiti da personale non qualificato con un unico scopo, quello economico. Quindi non tutto ciò che si legge è vero. In secondo luogo non ci si può fare diagnosi o prescrizioni mediche perché ciò che vale per una persona non necessariamente vale per un’altra. Affidarsi esageratamente a internet genera confusione e anziché risolvere i problemi li si complica. Internet infine, crea ipocondria, perché di fronte alla ricerca del significato di un sintomo si pare un mondo intorno, il più delle volte falso.
Come usare questo strumento
Come per tutte le cose bisogna usare intelligenza e buon senso. Va bene informarsi sulla malattia e sui sintomi, sulle cure che si stanno seguendo. Ma prima o dopo bisogna parlarne con il proprio medico non esitando a fare domande. Mai sostituire i farmaci prescritti dal medico con quelli pubblicizzati su internet e nemmeno iniziare delle cure fai da te. Internet serve da primo contatto, ma non deve sostituire gli specialisti, è uno strumento in più e non sostitutivo.


 

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martedì 22 giugno 2010

Ecco come scoprire da dove proviene un’email anonima




Spesso capita di ricevere email anonime di diversa tipologia, spam e quant’altro e ciò ci lascia sempre con il dubbio di chi possa averla inviata.
Per risalire al mittente in primis avremo bisogno di uno strumento in grado di tracciare la provenienza del messaggio anonimo. Questi i possibili passaggi da seguire per trasmormarvi in ottimi 007 e risalire al colpevole:
1 – Annotate sul Block Notes l’header completo dell’email.
2 – Ora incollate l’header nella barra che si trova in questa pagina web e cliccate su “Trace Email Sender”.
Ora avrete in mano tutte le informazioni necessarie relative al mittente:
a) indirizzo ip del server da cui è partita l’email;
b) mappa geografica con la collocazione precisa del server di posta.
E’ bene precisare che spesso sapere l’indirizzo del server non è abbastanza esaustivo, ma comunque è un primo passo per procedere all’eventuale identificazione del mittente, che però potrà essere effettuata in toto solo dal provider.. 
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