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sabato 6 agosto 2011

Conseguenze di non cambiare mai la password



Quali possono essere le conseguenze di non cambiare mai la password per i propri account in Internet



Il 30% degli italiani spiati in rete!
Secondo una ricerca di Cpp Italia sulla sicurezza online, il 30% dei web-navigatori in Italia subisce infiltrazioni sui dati personali digitali. Il setttore più colpito è l'home banking, oltre ai servizi di posta elettronica e quelli, frequentatissimi, dei social network.



Quali possono essere le conseguenze di non cambiare mai la password per i propri account in Internet? Una ricerca, realizzata da CPP, ente internazionale che si occupa della protezione dei dati personali, circa 1 italiano su 3 si è visto derubare informazioni in rete sulla propria identità.

Il 42% degli intervistati ha dichiarato di non cambiare mai la password per i propri servizi in rete, a meno che non sia costretto a farlo e solo l’11% lo fa però una volta all’anno o a distanza di lunghi intervalli di tempo. Sono alte comunque le percentuali di cambia le password almeno una volta al mese – 17% − oppure ogni 3 mesi – il 18%.

I servizi che più sono sensibili al furto dei dati sono naturalmente quelli delle email e quelli della home banking, il servizio in rete che permette di gestire il proprio conto bancario online e fare operazioni di qualunque tipo, da pagare bollettini fino a fare bonifici ecc. Il 14% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare la stessa password per tutti i servizi – è notoria la richiesta di una password digitale per qualsiasi piattaforma, social network, client per email, servizi di videochiamata, VoIP, chat line – mentre il 13% usa 2 codici segreti differenti, uno per i social network – Facebook per esempio rappresenta il 40% di tutto il traffico web nel mondo – ed uno per accedere al conto bancario online.

Proprio per quanto riguarda i servizi bancari c’è naturalmente più pericolo di essere hackerati, grazie alla possibilità reale di sottrarre denaro: il danno economico, secondo il Cpp, solo per l’1% dei casi è stato superiore ai 5000 euro, il 2% ha subito danni entro i 100 euro e il 3% entro i 1000 euro. La prudenza non è mai troppa anche se chi usa il conti online potrebbe avere un account bancario ad hoc, magari con poco denaro, solo per svolgere veloci operazioni finanziarie che potrebbero richiedere ore di fila nei vari sportelli tradizionali.

Il 30% degli italiani, dunque, ha subito infiltrazioni per accedere alla propria privacy nei servizi Internet: la cifra non è bassa, bisognerebbe che i vari gestori, soprattutto quelli dei servizi finanziari, si adoperino per garantire una maggiore sicurezza online degli utenti così da far crescere il mercato delle vendite online, anche retail, che è indietro nel nostro paese rispetto alle altre nazioni europee e non solo.

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giovedì 9 settembre 2010

Ore piccole sul web e il cervello si ammala



Passare la notte a navigare in internet e a chattare con i propri amici sui social network più impensati: è la nuova tendenza dei giovani, che secondo un studio condotto dall'Università di Sydney può triplicare il rischio di sviluppare malattie mentali in età adulta. E' quanto riportato dalla rivista Sleep, dove si legge inoltre che "ogni ora di sonno persa sarebbe legata a un +14% di possibile pericolo per la salute".

I ricercatori hanno sviluppato i test su circa 20 mila giovani di età compresa fra i 17 e i 24 anni, evidenziando come coloro che dormono meno di 5 ore a notte abbiano più probabilità di riscontrare in futuro problemi psicologici.

"I disturbi del sonno e, in particolar modo l’insonnia, sono il monito per un successivo sviluppo di patologie come la depressione e l’ansia - ha spiegato il professor Nicholas Glozier, autore della ricerca - Molte malattie mentali vanno e vengono, ma sono quelle che non migliorano che risultano essere particolarmente interessanti. Tanti miei pazienti giovani stanno su Facebook o sul web per giocare online fino all’una o alle due di notte, ma la maggior parte di loro deve poi alzarsi alle sette della mattina".


Tuttavia, i disturbi del sonno non sono solo gli artefici di alcune psicopatologie, ma rappresentano anche un'aggravante bella e buona. "Molti ragazzi possono soffrire di insonnia come risultato di patologie precedenti - ha aggiunto Glozier - ma quello che stiamo vedendo è che ci sono adulti che tendono a soffrire di ansia e di problemi sonno-veglia che possono poi sfociare in disfunzioni bipolari o in depressione grave".

Negli ultimi anni il tempo che un ragazzo passa online è cresciuto vertiginosamente. Se un'indagine del 2009 di cybersentinel.co.uk aveva scoperto che i teenager inglesi restavano incollati al web per ben 31 ore settimanali, l'European Interactive Advertising Association ha reso noto recentemente che "il 57% degli europei va regolarmente online e che l’82% dei giovani dai 16 ai 24 anni utilizza internet da 5 a 7 giorni a settimana".

Augusto Rubei


“Mai più senza internet: web is mobile”.
Mai più, perché internet oggi è ovunque.
Nelle tasche dei tuoi jeans, fra le dita della mano.
Sta rivoluzionando la tua vita.
E siamo solo all'inizio..
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