Faxebook le false identità su Facebook
diventano un gioco clandestino
Viaggia su Facebook. Corre sulla rete, incontrollato. E voi non lo sapete. Forse avete parlato con uno di loro, e non sapevate che era finto, un fake. Sono false identità. Forse li avete aggiunti come amici, fra i tanti che il click stanco sulle amicizie che il social network più famoso al mondo ci propone, e ormai non controlliamo più neanche chi è a chiederci di confermare l’esistenza di un rapporto con lui. Tanto è tutto etereo, tutto virtuale, incontrollabile. Lo schermo nasconde il volto, l’identità, la faccia. L’essenza delle persone. E tutto sta in piedi grazie alla buonafede reciproca. Chi può garantirmi che se parlo con Mario Rossi io stia parlando veramente con Mario Rossi? Nessuno.
E’ qui che entra in gioco la mente creativa: questa è una falla da sfruttare. E’ l’imperfezione di un sistema che può diventare occasione di avventura. Quante probabilità ci sono che un’identità fasulla possa sopravvivere sulla rete globale? Quante possibilità ci sono che una falsa persona possa fingere di essere quel che non è per un certo ammontare di tempo? Un’idea geniale balena nella mente di qualcuno: facciamone un gioco. Facciamo una caccia all’uomo. Facciamo finta che io sono qualcun altro, facciamo finta che anche tu sei qualcun altro, facciamo che siamo in tanti a fare finta, e che dobbiamo trovarci fra di noi. Persi nella piazza di Facebook, mascherati dietro false identità, nel chiassoso vociare della rete globale.
Gli elementi sono tutti qui: virtualità; rete globale; anonimato; falsa identità; gioco. E’ un gruppo di ragazzi ad avere l’idea. Un gruppo di scienziati, li chiameremo, ed il giudizio è tecnico più che di valore. Un gruppo di ragazzi che se l’Italia somigliasse ad un paese normale, userebbero questa loro creazione per fare molti soldi, per venderla a qualcuno. Perché l’idea c’è. E chi l’ha pensata, e fatta vivere nella sua semplicità, ha stoffa.
Parliamo di un gioco. Farmville? Guerra fra bande? Molto meglio. E’ un gioco di ruolo clandestino su Facebook. Un gioco che c’è ma non lo sa nessuno, perché l’anonimato dei suoi membri e del sistema stesso è il cardine della partita. I suoi creatori lo hanno chiamato Faxebook, ed è un misto fra Cluedo e Dungeons and Dragons. I suoi creatori sono matematici. Per la precisione, chi ha inventato questa complicata e affascinante baracca, è uno studioso di calcolo delle probabilità. Il che è calzante: quante probabilità ci sono di trovare uno che finge di essere chi non è sulla rete globale? Molto alta, forse, potenzialmente: ma quante le possibilità di beccarlo sul serio, di costringerlo a confessare?
Faxebook prende tutto questo, questo spirito, questa intuizione, e la trasforma in un gioco. Siamo andati nell’aula al piano terra dell’edificio di matematica Guido Castelnuovo, dell’Università la Sapienza di Roma, per incontrare il Master di Faxebook, il vice master, e tutti i giocatori del primo round di questa partita che ha tutte le carte in regola per diventare il nuovo fenomeno virale della rete.
Che cosa è Faxebook?
Faxebook è una realtà parallela in cui ogni persona non è se stessa, e recita un personaggio. Una delle regole chiave è quella di far rimanere la realtà di Faxe il più possibile staccata dalla realtà vera. E’ per questo che a giocare sono personaggi improponibili, spesso macchiette.
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