Napoli risorge attraverso Facebook
Il nome la dice lunga: si chiama “CleaNap Piazza Pulita” ed è una pagina di Facebook con più di 8.000 iscritti. Ogni 10 giorni circa, gruppi di giovani napoletani armati di sacchi e scope, si danno appuntamento in una piazza o in una via. E la ripuliscono da cima a fondo.
L’iniziativa è nata l’11 giugno 2011: prendendo spunto da un gruppo di cittadini che si erano riuniti per pulire Piazza Plebiscito, una ragazza di 27 anni (Emiliana Mellone), ha dato il via al tam tam su Facebook. E non c’è voluto molto perché la voce si diffondesse a macchia d’olio e più di 100 persone accorressero all’appuntamento in Piazza Bellini per la prima pulizia. Gli appuntamenti si sono susseguiti assumendo una cadenza sempre più regolare e convogliando una sempre più estesa e radicata rete di simpatie. Ci sono loro, gli “angeli della munnezza”, che imperversano tenacemente con tanto di guanti, scope, palette e detersivi, ci sono bambini e ragazzini incontrati nelle piazze, che di punto in bianco mollano in un angolo la bicicletta e corrono a pulire i muri coperti di graffiti, o a raccogliere cartacce e bottiglie sparse nei parchi.
E poi ci sono altri gruppi di “guerriglia urbana” nati con finalità simili, i “Friarielli ribelli” - per citarne uno - un gruppo (non è un’associazione) che ha scelto di esprimere la necessità di prendersi cura della propria città attraverso un gesto particolarmente emblematico: piantare fiori e piante nei parchi e nelle aiuole. Il manifesto del gruppo parla chiaro: “La scelta delle piante per combattere la nostra battaglia, non è casuale: una pianta, per vivere, ha bisogno di acqua e cure costanti, in una parola di attenzioni da parte delle persone che “vivono l’aiuola”. I nostri attacchi non possono essere gesti estemporanei e dimostrativi ma, per essere realmente efficaci, devono essere sostenuti dall’impegno costante della popolazione.” L’allegra “guerriglia urbana” partenopea, rappresenta un fenomeno significativo e tutt’altro che circoscritto, come mostrano le espressioni di solidarietà, che provengono da tutta la penisola, disseminate sulla pagina dei “CleaNap Piazza pulita”.
Il gruppo CleaNap al lavoro
I movimenti implicati in questo tipo di iniziative, nella maggior parte dei casi non sono associazioni, né – tantomeno – partiti politici. Non coltivano l’ambizione di sostituirsi alle istituzioni, ma desiderano semplicemente fiancheggiarle. Si tratta di un fenomeno spontaneo, che parte dal basso e che non si esprime (o non solo) attraverso un’ormai inflazionata sfiducia verso il mondo della politica (aspetto che caratterizza movimenti ugualmente nati dal basso e diffusi tramite la rete, come gli Indignados spagnoli), ma anche e soprattutto un atteggiamento propositivo, vòlto a riportare i cittadini al centro dell’azione. In questo senso, l’uso di Facebook o di altri strumenti della rete, veicola nel modo più naturale l’emergere spontaneo di iniziative simili a quella partenopea e la loro diffusione. Le pagine attraverso cui si esprime questo “risorgimento del senso civico” sono tantissime, sono sempre più numerose e rappresentano l’altro lato della medaglia di una generazione spesso stigmatizzata come “apolitica”: la voglia, cioè, di “rimboccarsi le maniche” e andare avanti.
Scritto da Martina Fragale
.
. - .
Nessun commento:
Posta un commento
Guadagna col Tuo Blog e se non lo Hai te lo Creo : https://www.cipiri.com