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domenica 7 luglio 2013

Analisi SEO gratis


Finalmente! Con Analisi SEO puoi misurare automaticamente il grado di ottimizzazione di qualunque sito Web, che sia un blog, un ecommerce o una semplice pagina. Con semplicità e senza dover ricorrere ad uno specialista!

Ben 20 i fattori sottoposti ad esame attraverso il test, per valutare gli aspetti essenziali della Search Engine Optimization: dominio, velocità di caricamento, contenuti, meta dati, reputazione e notorietà, codice HTML, tag e link.

Pperché un sito Web possa godere della migliore indicizzazione su Google ed altri motori di ricerca è fondamentale il rispetto di alcune regole: Analisi SEO di Handergy studia a fondo il tuo sito Internet, come farebbe uno spider!

Il test è suddiviso in 6 sezioni:

  1. Varie – Vengono presi in esame diversi aspetti, comprese eventuali penalizzazioni insistenti sul nome di dominio.
  2. Contenuti e impostazioni – Il sistema studia e valuta testi principali e meta dati.
  3. Citazioni – Viene calcolato il numero di link provenienti dall’esterno.
  4. Codice e attributi – Dal contenuto più importante – il titolo – si passa a vagliare le immagini.
  5. Risorse per i motori di ricerca – Il tool verifica il rispetto di fondamentali requisiti legati ai search engine.
  6. Link – Attraverso Analisi SEO vengono numerati tutti i riferimenti, interni ed esterni.

Le percentuali e i colori.

Ciascun punteggio può essere considerato, in base a precisi algoritmi e sperimentati criteri, basso, medio o alto.
  • Risultati nettamente negativi vengono evidenziati con il colore ROSSO.
  • Un grado di ottimizzazione insoddisfacente si distingue per il colore MARRONE.
  • Il VERDE indica, evidentemente, performance di livello buono o addirittura ottimo secondo Analisi SEO by Handergy.

Analisi SEO: guida in dettaglio.

  1. PageRank – È il grado di reputazione riscosso presso Google da singole pagine Internet. Un valore considerato soddisfacente è pari a 3.
  2. URL – Una URL breve e descrittiva – che contenga la keyword principale a cui si informa il contenuto – viene molto apprezzata dai motori di ricerca.
  3. BlackList – È possibile che il nome di dominio sia stato registrato presso liste anti spam, o in altri registri simili: la presenza in Analisi SEO di eventuali penalizzazioni può avere un impatto drammatico sul posizionamento. Fortunatamente Google fornisce gli strumenti per richiedere la rivalutazione del sito e risolvere l’inconveniente.
  4. Velocità di caricamento – Si tratta di uno degli aspetti essenziali: una pagina che richieda per la visualizzazione completa più di un secondo, o addirittura due o tre, risulta certamente sfavorita. Per approfondire il tema puoi effettuare lo Speed Test di Handergy.
  5. Estensione Nome di dominio – Alcune estensioni sono maggiormente apprezzate di altre: .COM, .ORG, .NET ed il nostro .IT hanno un valore elevato.
  6. Titolo di pagina – È indispensabile che, in ottica SEO, il titolo non sia troppo lungo o eccessivamente breve, e che contenga la keyword ripetuta nel testo.
  7. Meta description – Anche in questo caso è bene rispettare alcuni parametri di lunghezza, e richiamare (possibilmente in posizione iniziale) la parola chiave principale.
  8. Meta keyword – Meno rilevante è la presenza delle meta keyword, che Google da tempo sostiene di non considerare. Ma è importante che, se presenti, risultino coerenti con i contenuti.
  9. Coerenza keyword – Il tool verifica appunto che le meta key dichiarate siano effettivamente presenti nella pagina Internet.
  10. Backlink – La reputazione e la notorietà, espresse attraverso i link provenienti da altri siti, rappresentano fattori per nulla trascurabili. Grande valore hanno assunto di recente le condivisioni sui social media, e anche di questo tiene conto Analisi SEO di Handergy.
  11. ALT tag immagini – È apprezzabile la compilazione dell’attributo ALT per ciascuna immagine: sia perché viene espressamente richiesto dai search engine, sia perché contribuisce all’accessibilità del Web.
  12. Titoli immagine – Anche questo aspetto favorisce la migliore indicizzazione, e non andrebbe sottovalutato.
  13. Header H1 – Con l’H1 si identifica il “titolo” di un contenuto: la sua presenza è indispensabile. Ed è consigliabile che per ciascuna pagina ne venga implementato uno soltanto, anche nella home page di un blog.
  14. File robots.txt – Il documento testuale “robots” contiene istruzioni per gli spider: vengono indicati i percorsi da seguire e quelli da non indicizzare.
  15. File sitemap.xml – Requisito imprescindibile, fornisce una mappa di tutti i contenuti di un sito Web. Attenzione: è possibile che Analisi SEO non rilevi la sitemap.xml, nonostante sia presente. Questo può accadere in rare circostanze, come nel caso si utilizzi WordPress con il plugin “Yoast”.
  16. Google Analytics – Senza il prezioso tool di Google sarebbe davvero arduo misurare il traffic ranking ed altri dati relativi alle visite. E sarebbe praticamente impossibile verificare ROI e KPI, cioè gli obiettivi ed i risultati di ogni buona campagna di ottimizzazione.
  17. Inbound - Si tratta dei link rivolti a contenuti interni. Sono molto utili, ma è bene non esagerare.
  18. Outbound - Contrariamente a quanto si pensi, i link esterni non rappresentano aspetti negativi nell’ottimizzazione. Tuttavia è importante che non siano presenti in gran numero, e che puntino a destinazioni dalla buona reputazione.
  19. DoFollow – Il link tradizionale, senza limitazioni: gli spider ne seguono i percorsi, considerandoli come parte integrante del contenuto dal quale provengono.
  20. NoFollow – Attraverso il comando si chiede a Google e ad altri motori di ricerca di “sottovalutare” un link in uscita.

Genera l'analisi SEO

Vediamo come te la cavi: inserisci nel campo seguente la URL completa di http:// del sito o di una pagina che vuoi testare. Il report appare solitamente in pochi istanti, ma in rari casi puo' richiedere anche un minuto.
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mercoledì 9 giugno 2010

Come tradurre le conversazioni di MSN Messenger automaticamente ...





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Hi! How are you? Yes! Rassegnati, non puoi continuare a parlare con i tuoi amici americani su Messenger usando solo queste tre frasi. Come dici? Il tuo inglese scolastico non ti permette di comprendere sempre i messaggi che ricevi e, quindi, ricorri a quelle frasi per non fare brutte figure? Capisco, ma devi assolutamente correre ai ripari.
Perché non installi GoogleTranslator? Si tratta di un praticissimo script per Messenger Plus! Live che permette di tradurre le conversazioni di MSN Messenger automaticamente. Uno strumento davvero prezioso per comprendere tutti i messaggi che ricevi su Messenger, senza dover muovere un dito. Ecco come funziona.


Per utilizzare GoogleTranslator c’è bisogno che sul tuo PC ci sia installato il programma gratuito Messenger Plus! Live. Collegati quindi al suo sito ufficiale e clicca sul pulsante Scarica ora per scaricare il programma sul tuo PC. A download ultimato, apri il file appena scaricato (MsgPlusLive-484.exe) e, nella finestra che si apre, clicca sempre su Avanti per installare Messenger Plus! Live sul tuo computer.
Metti il segno di spunta accanto alla voce Accetto i termini del contratto di licenza per accettare le condizioni di utilizzo del programma e toglilo dalle altre voci per prevenire l’installazione di toolbar aggiuntive non necessarie.

Adesso, collegati a questa pagina del sito Internet Messenger Plus! Live Script e fai click sul pulsante blu download per scaricare lo script sul tuo PC. A scaricamento ultimato, avvia Windows Live Messenger ed effettua l’accesso a quest’ultimo.


Apri quindi, facendo doppio click su di esso, il file appena scaricato (GoogleTranslator-1.6.plsc) e, nella finestra che si apre, metti il segno di spunta accanto alla voce Confermo l’importazione di questo script e clicca prima su Importa e poi su OK per installare lo script GoogleTranslator nel tuo Windows Live Messenger.

A questo punto, devi impostare GoogleTranslator in maniera tale da tradurre le conversazioni di MSN Messenger automaticamente. Clicca quindi sul pulsante Script (l’icona con i tre cubi colorati) collocato nella barra degli strumenti  di  Windows Live Messenger e seleziona la voce Google Translator > Configure dal menu che compare per accedere al pannello di controllo dello script.
Nella finestra che si apre, utilizza i menu a tendina collocati sotto la scritta Translate what your contacts s… per specificare la lingua in cui scrivono i tuoi amici stranieri (es. English per inglese, nel menu di sinistra) e quella in cui vuoi che vengano tradotti i loro messaggi (es. Italian per italiano, nel menu di destra). Clicca su Save per salvare le impostazioni.

Adesso sei pronto per tradurre le conversazioni di MSN Messenger automaticamente. Per visualizzare la traduzione di ciò che viene scritto dai tuoi amici in chat, non devi far altro che cliccare sul pulsante Script (l’icona con i tre cubi colorati) collocato nella parte bassa della finestra di  Windows Live Messenger (durante la conversazione) e seleziona la voce Google Translator > View Incoming Messages dal menu che compare.
Verrà quindi visualizzato un riquadro in cui comparirà automaticamente la traduzione di ciò che verrà scritto dai tuoi amici nelle conversazioni di Windows Live Messenger . Facile ed immediato.


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mercoledì 9 dicembre 2009

Come Creare Un Sommario In Word Automaticamente ...








 Word permette di creare automaticamente dei sommari, grazie ai quali accedere ai punti salienti del documento con un semplice click e senza dover scorrere decine e decine di pagine. Ecco come fare.
Il primo passo che devi compiere è quello di avviare Word, tramite la sua icona presente nella cartella Microsoft Office del menu Start di Windows, o aprire un documento scritto in precedenza in cui vuoi che venga creato automaticamente un sommario.

Evidenzia quindi con il cursore del mouse i titoli dei vari paragrafi contenuti nel tuo documento (es: capitolo 1, capitolo 2, ecc.), e fai click su Titolo 1, Titolo 2 o Titolo 3 del riquadro Stili (collocato nella parte destra della barra degli strumenti di Word), per selezionare lo stile di scrittura del titolo che più preferisci (questo serve perché il sommario prenderà spunto proprio dai titoli per crearsi automaticamente).



A questo punto, porta il cursore del mouse nel punto del documento di Word in cui intendi posizionare il sommario e fai click prima sulla scheda Riferimenti della barra degli strumenti del programma, poi sul pulsante Sommario e su Inserisci sommario.

Nella finestra che si apre, utilizza il menu a tendina collocato accanto alla voce Formato e scegli il tipo di sommario che vuoi inserire nel tuo documento, scegli il numero di livelli da comprendere nel tuo sommario, digitandolo nel campo di testo collocato accanto alla voce Mostra livello fino a, e clicca sul pulsante OK per inserire il sommario nel documento.



Puoi anche creare un sommario indipendente dai titoli presenti nel documento, selezionando con il cursore del mouse le porzioni di testo a cui intendi accedere tramite il sommario e cliccando prima sulla scheda Riferimenti della barra degli strumenti di Word, poi sul pulsante Aggiungi Testo (collocato in alto a sinistra) e sulla voce relativa al numero di livelli da comprendere nel sommario (Livello 1, Livello 2 o Livello 3).

Segui quindi la procedura vista in precedenza, per inserire nel documento un sommario automatico che non faccia riferimento ai titoli presenti nello stesso.



Quando modifichi i titoli presenti nel tuo documento (ne elimini uno o ne aggiungi uno), puoi aggiornare il sommario, cliccando prima sulla scheda Riferimenti della barra degli strumenti di Word e poi sul pulsante Aggiungi Testo.

Metti quindi il segno di spunta accanto alla voce Aggiorna intero sommario e fai click su OK per aggiornare il sommario presente nel documento.

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martedì 27 ottobre 2009

Riaprire Automaticamente i Programmi Bloccati




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 Restarter, un programma gratuito che consente di fare ripartire automaticamente le applicazioni bloccate mantenendo tutte le impostazioni programmate prima del crash. Ecco come funziona.

Innanzitutto, collegati sul sito Internet di Restarter e fai click sul pulsante Download, che si trova nella parte bassa a sinistra della pagina, per scaricare il programma sul tuo PC.



A scaricamento ultimato apri, facendo doppio click su di esso, il file appena scaricato (knas.Restarter.v1.2.1.0.exe) e, nella finestra che si apre, fai click prima su Browse, per selezionare la cartella in cui estrarre il programma, e poi su Install, per terminare il processo d’installazione di Restarter.



Adesso, recati nella cartella dove hai estratto il software (knas.Restarter.v1.2.1.0) ed avvia il programma knas.Restarter.exe.

Nella finestra che si apre, seleziona dall’elenco il processo del programma che intendi ripristinare in caso di blocco (es: C:\WINDOWS\Explorer.EXE per l’Esplora Risorse di Windows) e fai click prima su Select e poi su Start per far entrare Restarter in funzione. Minimizza quindi la finestra del programma, per nascondere quest’ultimo nell’area di notifica (accanto all’orologio di Windows).



A questo punto, qualora il programma che hai deciso di monitorare si bloccasse, Restarter provvederà a ripristinarlo prontamente.

Per cambiare il programma da ripristinare in caso di blocco, non devi far altro che avviare Restarter, facendo doppio click sulla sua icona presente accanto all’orologio di Windows, cliccare sul pulsante Stop e selezionare il nuovo processo da monitorare (come visto in precedenza).


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